Avere a cuore il proprio territorio non si esplica soltanto apprezzando il passato e perdendosi spesso in quelli che a molti sembrano eterei spazi, ma anche essere ben piantati per terra e interessarsi anche (fosse pure una deformazione ex professionale) a quanto succede nel territorio stesso, a come si modifica, ovvero come noi lo modifichiamo.
Mi duole allora accettare che nei lavori di recupero di un immobile in Via Strada Nuova non sia stata colta l’occasione offerta dalla demolizione di una porzione del fabbricato stesso per imporre la sua ricostruzione non nello stesso punto in cui si trovava, ma a fianco (lo spazio c’era). La proprietà, a quanto mi risulta, non avrebbe eccepito, anzi. Ma ormai era troppo tardi… (?) Ne avrebbe giovato la geometria del fabbricato (la porzione di cui parliamo è una aggiunta posticcia e eliminarla avrebbe ricomposto un allineamento che è nella stessa tipologia costruttiva); ne avrebbe giovato la sicurezza stradale (quella porzione è a filo strada e incombe sulla curva di fronte alle ex Scuola Media); ne avrebbe giovato il colpo d’occhio poiché, scendendo dalla Strada Nuova, si sarebbe offerta alla vista una prospettiva visuale più ampia che si allunga verso via Pacini; provate a notarlo adesso che ancora non è stato ricostruito…). Un vero peccato. Suona strano che l’Amministrazione Comunale, vecchia e nuova fa lo stesso, che ha mostrato particolare interesse alla “riqualificazione” di tutta la Via Strada Nuova, approntando uno specifico strumento urbanistico che concede anche possibilità edificatorie nella prospettiva di migliorare la viabilità e il costruito lungo una arteria che è importante e che lo sarà ancor di più per il (futuro) recupero della Ex Conceria Ottolina, non abbia avuto analoga sensibilità nei confronti di un miglioramento questo sì davvero ‘riqualificante’. Un vero peccato che la possibilità sia sfuggita. Ci vorrebbe maggiore attenzione, anche nei particolari non sollecitati.