E’ l’albicocca (forse più propriamente la qualità nostrale di seme dolce) che ci viene dal greco e dall’arabo con assonanze varie ( al-berquq, prekòkkion, berykokon, ecc. ). La “b” iniziale, croce e delizia del nostro dialetto, può scivolare via, come in altri casi, verso l’inevitabile “v“, regalandoci ad esempio ‘n canéstru de viricóculi. Capita invece che raddoppi, con un ‘rafforzamento fonosintattico‘ che aiuta a irrobustire il senso (si pensi ad esempio a… “‘mmorì’ mmazzatu“), come quando, sempre ad esempio, si vuol umiliare qualcuno la cui intelligenza non teniamo in gran considerazione, definendolo ‘na capòccia a bbiricóculu.
A questo proposito, mentre è chiaro, quando esso è meramente descrittivo, il riferimento alla forma spiccatamente ovale del cranio, a ricordare appunto la forma del frutto, non sappiamo perché ad essa venga anche associata una connotazione negativa che a volte prescinde dalla forma stessa. Si può infatti avere una conformazione cranica la più perfettamente sferica che potremmo comunque beccarci l’epiteto di avere “‘na capoccia a bbiricóculu” da parte di chi ritiene, secondo i propri parametri, che ragioniamo in maniera contorta, bislacca, fuori dalle logiche comuni; possono essere infatti i pensieri stessi “a bbiricóculu” (“rajóni pròpriu a bbiricóculu…“). Vasto repertorio di ciò e rinvenibile nel web, potentissimo mezzo alla portata di tutti per amplificare astruserie, vaneggiamenti e stoltiloqui vari.
Un tempo frutto precoce rispetto alla pèsca (“lu pérsicu“), attrazione di tarda primavera per affamati e golosi. Tanto è che nel Liber accusationes (il registro dei procedimenti della giustizia civile) del 1696, ai primi di maggio, Bastiano d’Angelo Gianni detto Tabacchino fece verbalizzare a Pietro Bartocci, sergente, che “due giovani di questa terra furon visti cogliere con la canna dell’archibugio li biricoculi nel campo di Girollamo Ciolotti”. La solerte indagine appurò che Domenico di Paolo di Domenico alias Piccarello e Bastiano d’Antonio del Mancino “con la canna dello schioppo maneggiavano un arbore o d’ammoniaci [ammoniaci o armoniaci era un altro nome dell’albicocco il cui nome scientifico è “Prunus armeniaca” ovvero dell’Armenia] o biricocoli in contrada Pagliano”. Entrambi puniti. Due vere “capòcce a bbiricóculu“…!