REGNO D’ITALIA 11 luglio 1808.
Il Prefetto del Dipartimento del Musone, il nobile giacobino veronese Giacomo Gaspari, per “conoscere ed esaminare da vicino tutti i rapporti, i bisogni, e le circostanze di ciascuna Comune per apprestarvi le convenienti providenze, o secondo i casi provocare per esse opportunamente il Governo”, organizza una visita a tappeto in tutti i territori soggetti alla sua giurisdizione.
Fa precedere il suo sopralluogo da un questionario molto articolato che ogni Comune è tenuto a compilare per descrivere la realtà in cui si trova ad operare.
Tocca anche a noi, “alla Comune di Santanatoglia”. E’ ovviamente una fonte importante di notizie che vanno comunque soppesate, come sempre, interpolando ciò che il paese era in realtà e ciò che gli amministratori, piuttosto intimoriti, volevano che fosse. Ne parlerò diffusamente affrontando quel tratto di storia santanatogliese durante il periodo napoleonico. Qui volevo solo far emergere, una tra le tante cose che colpiscono, un punto dolente, una recriminazione (ripetuta anche da altri e in altre occasioni) sulla scomparsa della tradizionale arta vasaria, l’importante arte della ceramica santanatogliese:
Abbonda questa Comune di terre adatte per uso de Vasellami domestici e di loro natura dolce, e traducibile ad ogni lavoro a servizio caldo e freddo. Le contrarie però vicende, l’ozio, e l’indolenza di chi sopravegliava nei passati tempi al bene, ed all’industria di questa Popolazione, hanno interrotto il Commercio ed il lavorio di molte Fabriche ad uso di Vaseria le quali davano un comodo sostentamento ad un numero non ordinario di famiglie applicate in tali lavori ed infine tenevano in attività il commercio di consumazione locale delle respettive derrate de’ Possidenti stante l’introduzione continua di denaro per lo smercio delli sudetti Vasellami. Sarebbe pertanto un ottimo provvedimento di risorsa per la Classe indigente il richiamare i mezzi antichi di una tale industria.
Ecco, ogni volta che ripenso a uno dei tanti progetti del Comune, concepiti e poi abortiti nel corso di questi ultimi anni, quello della CERAMICA… mi tornano in mente quelle impietose parole che ripeto… “Le contrarie però vicende, l’ozio, e l’indolenza di chi sopravegliava nei passati tempi al bene, ed all’industria di questa Popolazione, hanno interrotto…“