La vita mi ha riservato in sorte di lavorare nell’ambiente e per l’ambiente in cui sono nato, cresciuto e vissuto (salvo alcuni anni trascorsi nella splendida Bologna, mia città elettiva).
Ritengo che il lavoro che ho svolto (nel suo inevitabile intreccio con latenti predisposizioni, interessi maturati nel tempo e quota pro-capite di casuali vicende esistenziali), mi ha consentito di godere d’un grande privilegio: quello di aver vissuto intensamente e da un osservatorio speciale diversi decenni di vita di questo paese. Ne calcolo cinque (sì, 50 anni…), perché alla attività lavorativa sommo anche gli anni della mia adolescenza e prima gioventù in cui presi parte a quel po’ di fermento politico, sociale e culturale che si espresse in quel periodo.
Un arco di vita vissuta nel segno di una intima identificazione con questa terra.
Sentimento ovviamente del tutto personale (nessuno può vantare l’esclusiva) e vissuto, tra alti e bassi, con le difficoltà tipiche di ogni passione intensa.
Semplici curiosità e/o motivazioni più profonde, m’hanno da sempre imbrigliato in una sorta di ansia conoscitiva per la terra che calpestavo alla ricerca di tutte le orme a cui andavo sovrapponendo le mie; attento alle opere, alle vestigia, ai segni, a volte persino semplici graffi, di chi ci ha preceduto.
Non storico, archeologo, filologo, linguista, con metodo e specializzazione; dilettante (ma che diletto, che goduria…) in tutto ciò. Piuttosto sognatore metodico, visionario specialista, questo sì, di un mondo che (forse illudendomi) tento di ri-costruire tassello per tassello, incrociando nomi di persone e di luoghi, date, passioni, risse e testamenti, divertimenti e lurze, guerre-epidemie-carestie, nascite e morti, matrimoni e stravaganze varie. Cose del passato, ma per me passato è anche l’attimo appena scorso.
Così ho accumulato una discreta mole di cose da raccontare; materiale narrativo (in gran parte inèdito e, non poche volte, sorprendente) che penso sia arrivato il momento di condividere. Sento giunta l’ora, insomma, di liberare un po’ l’hard-disk (svotà li cassitti vien da dire).
Non solo notizie di fatti e fatterelli, a volte semplici spigolature, reliquie d’ogni genere, di ogni leggerezza, ma anche storie di sostanza, di gente in carne ed ossa riesumata da pagine incartapecorite, raccolta da memorie variamente tramandate e un po’ anche da esperienze più o meno dirette: squarci (lontanissimi nel tempo, ma anche l’altro ieri) di vita umana, politica, sociale e culturale, insieme a idee e spunti di riflessione.
Il tutto senza alcuna pretesa di ammaestrare ma col solo scopo di contribuire a stimolare la passione per la terra che ci ospita; sentimento questo che sicuramente è prevalente nei più, ma che bisogna anche saper indirizzare e calibrare, per evitare che sortisca effetti opposti, che sia molesto, anche dannoso. Per questo, più si conosce e più si ama senza offendere l’oggetto del proprio amore.
Questo è ciò che vorrei trasferire e deporre in questo nuovo contenitore, questo blog. Una polifonia di voci, un affresco variopinto, una sorta di summa paesana che possa essere di stimolo, a chi vive qui, di viverci con quella pienezza che viene dalla conoscenza, dal sentirsi avvolti in una nuvola di Storia e di storie, e a tutti gli altri, a quanti per qualsiasi motivo avranno la ventura di visitare questa terra o anche solo di incrociarne il suo nome, a rimanerne almeno un poco incuriositi, magari anche attratti.
Non ultimo mi piacerebbe che questi contenuti (grazie al potente mezzo che li veicola) possano in qualche modo contribuire a un riavvicinamento, magari anche solo virtuale, da parte di tutti quelli che, sparsi per il mondo, portano un po’ di Esanatoglia nella loro vita (per origini familiari o per vicende le più varie) ma che il caso, che governa la storia di ciascuno di noi, ha allontanato da qui, per poco o tanto tempo o per sempre che sia.
Chiunque vorrà, potrà contribuire per aggiungere, correggere, chiosare, dare un senso in più. Con un punto di riferimento sempre ben preciso: vivere intensamente questa terra e la sua piccola realtà con la consapevolezza di essere in una minuta particella di un mondo vastissimo che, per intero, ci appartiene e a cui noi, totalmente, apparteniamo.